Disse il tarlo al grande noce: dammi tempo, che ti divoro! Così recita un detto napoletano (dicette ‘o pappece in faccia ‘a noce: damme tiempo, che te spertuso!).
Non c’è alcun dubbio che il tempo possa essere il più grande alleato, o il peggior nemico, del fotografo. Ne parlo nel mio libro “Fotografare cos’altro è”, da cui traggo alcune delle seguenti riflessioni.
Il tempo è, dopo la luce, il principale strumento che il fotografo utilizza per realizzare le proprie opere. E a volte lo maltratta in modo anche violento. Noi fotografi maneggiamo l’istante nel tentativo di renderlo eterno.
Dunque, siamo dei “rammendatori” temporali: “…la fotografia opera nel tempo e nello spazio un rammendo: un’inquadratura, sopravvenendo all’istante che cattura, impedisce al tempo di scorrere” (J.C. Bailly, “L’istante e la sua ombra”).
Ricuciamo strappi, e nel farlo, ci rendiamo complici del tempo stesso, e occorre una certa cura per non rimanere coinvolti in questo flusso che tutto porta via con sé.
Il…
Non c’è alcun dubbio che il tempo possa essere il più grande alleato, o il peggior nemico, del fotografo. Ne parlo nel mio libro “Fotografare cos’altro è”, da cui traggo alcune delle seguenti riflessioni.
Il tempo è, dopo la luce, il principale strumento che il fotografo utilizza per realizzare le proprie opere. E a volte lo maltratta in modo anche violento. Noi fotografi maneggiamo l’istante nel tentativo di renderlo eterno.
Dunque, siamo dei “rammendatori” temporali: “…la fotografia opera nel tempo e nello spazio un rammendo: un’inquadratura, sopravvenendo all’istante che cattura, impedisce al tempo di scorrere” (J.C. Bailly, “L’istante e la sua ombra”).
Ricuciamo strappi, e nel farlo, ci rendiamo complici del tempo stesso, e occorre una certa cura per non rimanere coinvolti in questo flusso che tutto porta via con sé.
Il…